Il Web

 

Strumento primo dell’Unicivium.

 

Il web viene utilizzato dall’Unicivium come uno strumento di democrazia diretta  tra l’elettore ed i gruppi di studio,  tra i gruppi di studio ed il parlamentare,  tra i gruppi di studio e la società.

Il web serve come primo strumento per informare tutti dell’attività dell’Unicivium tramite comunicati dei gruppi di studio, per l’attività di voto palese e di revoca del mandato.  Esso serve altresì per le proposte di nomina dei componenti di  vari gruppi di studio e per le proposte di candidati al parla-mento, da mettere in lista in occasione delle elezioni amministrative a qualsiasi livello, con l’impiego di strumenti come l’e-mail con firma certificata o del sistema utilizzato con l’online banking.

 

Il web deve essere protetto da infiltrazioni e manomissioni per evitare falsificazioni di voto dall’esterno. Non servono misure per la segretezza, in quanto l’Unicivium non deve avere segreti.

Servono piuttosto misure cautelative tecniche da approntare da parte di esperti informatici che siano in grado di fermare ed individuare eventuali  manomettenti.

Nel caso si dovessero verificare problemi di accesso all’Unicivium via web e, quindi, di comunicazione, vi è da considerare una forma di comunicazione alternativa e/o parallela ad internet.

 

Il web è da considerarsi uno strumento per la democrazia più che uno strumento democratico. Esso si presenta, nel suo utilizzo, come un’enorme banca dati senza certezza delle origini degli stessi, oppure come uno strumento popolar-liberista o liberal-populista dove tutti possono immettere dati senza controllo e supervisione e dove tutti possono dire la loro senza filtro, o quasi.

Non ritengo che il web sia democratico, perché non è democrazia poter dire ciò che si vuole; questo fa parte del liberalismo o del libertarismo. Democrazia è governo dei cittadini al fine del bene comune e presuppone un agire concreto. Non ha niente a che vedere con la possibilità  di postare o vedere filmati ed immagini o partecipare ad una discussione in un qualsiasi forum.

In democrazia, o meglio, nell’ambito territoriale dove vige la democrazia, anche la libertà personale deve essere limitata in modo da non ledere i diritti degli altri.  Democrazia, quindi, non significa necessariamente libertà.


 

 

Forum e social networks.

 

Non sono dell’avviso che serva un forum all’Unicivium. Ve ne sono diversi nell’ambito della società civile e nei movimenti. Siccome le formulazioni di  proposte di legge vengono prese all’esterno dell’Unicivium, basta il sito della stessa per consentire le attività di voto agli elettori, per rendere pubbliche le attività in genere e quelle dei suoi parlamentari, per seguire i lavori dei gruppi di studio e quant’altro necessario per il funzionamento dell’aggregazione.

 

Il web come strumento di opinione serve anche all’attuale ceto politico  per capire  fin dove si può spingere,  se si è spinto troppo oltre e quanto la popolazione può sopportare. Serve a cogliere gli umori della popolazione o di importanti settori della stessa, in modo da prendere provvedimenti in primo luogo per la salvaguardia di sé stesso.

Per i fini posti dall’Unicivium è  da escludere Facebook in quanto soggetto ad attacchi interni e ad oscuramenti, così come qualsiasi altro social network. Penso sia sufficiente che, ad esempio, il popolo viola abbia un proprio profilo in FB, come già lo ha, perché i suoi appartenenti abbiano contatti tra di loro.

 

 Un inclusione dell’Unicivium in FB è totalmente inutile. Il rapporto con l'Unicivium deve essere come quello che si ha con il proprio conto corrente on-line: si entra con la password, si certifica la propria persona, si leggono  proposte interessanti, si compiono le operazioni alle quali si ha  diritto, si lascia eventualmente una proposta alla “bacheca”, si partecipa ai lavori di qualche GDS o se ne legge  qualche conclusione di lavoro… infine se ne esce.

  Per  il fatto stesso che tutte le “operazioni” di chi si collega siano pubbliche, cioè visibili dagli altri associati, contrariamente all’operazione bancaria on-line, è come se si trattassero di  comunicazioni.

Se chi si collega vuole aggiungere qualcosa o dibattere con amici, conoscenti, simpatizzanti, ha la piazza, l’i-phone, i forum e i vari social networks e, se necessario, persino il telefono.



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